giovedì 10 dicembre 2009

ECONOMIA E LA RIVOLUZIONE BODEGA

Tutti o quasi gli studenti di Economia, si sono interrogati o sono stati coinvolti, dalle scelte del nuovo preside di facoltà Bodega. La campagna elettorale universitaria è conclusa. Questo è il momento di fare un’analisi seria sui cambiamenti tanto discussi dagli studenti.
Occorre premettere che noi non intendiamo assolutamente candidarci come forza di pura conservazione, ma al contrario intendiamo discutere sul merito dei provvedimenti e appoggiare ogni iniziativa che sia mirata al miglioramento dell’università e che favorisca gli studenti.
Innanzitutto, in coerenza con quanto detto nell’aprile scorso, oggi serve un miglioramento della didattica, una selezione meritocratica degli studenti e miglioramento dei servizi accessori dell’università.
Si sta costruendo qualcosa che considera questi elementi. Non possiamo che apprezzare la modifica dei piani di studio che portano ad una reale differenziazione tra i diversi curricula. Mentre in passato tra chi faceva marketing e chi management non esisteva una reale differenziazione oggi si. Inoltre l’aver reso obbligatori alcuni esami fondamentali per la formazione di uno studente di economia è cosa positiva, ma un aspetto che riteniamo negativo, rispetto a chi si è immatricolato in passato, è l’aver ridotto fortemente la possibilità di scegliere i corsi da seguire (i famosi GDE). Avere un piano di studi che sia conforme anche agli specifici interessi dello studente è importante.
Tra tutti i cambiamenti, il più discusso è la riduzione del numero degli appelli. Forse erano troppi e forse si era diffusa la “moda” dell’”andiamo a tentare l’esame”; non possiamo non osservare che la formula (3+1+1) è sbagliata, non incentiva gli studenti a rimanere in pari con gli esami, ma al contrario apre le porte per il fuori corso. Noi ci chiediamo a) perché sono stati ridotti di tre gli appelli, due non erano sufficienti? E b) perché non si è adottata ad esempio una formula (2+2+1), perché sfido a trovare quegli studenti che siano in grado di rimanere in pari con così pochi appelli e più materie difficoltose rispetto al passato. Un discorso di questo tipo con i rappresentanti degli studenti è doveroso farlo. Ci chiediamo anche perché ci sia poca chiarezza nel trasmettere i contenuti e le motivazioni di tale riforma. Capita spesso di imbatterci in informazioni sbagliate e ancor meno rara è la possibilità che i professori le diano contraddittorie e sbagliate, specialmente agli studenti degli anni successivi al primo. Alla domanda, ad un professore che insegna una materia del terzo anno, sulla validità per i suoi studenti di tali cambiamenti la risposta è stata “Si anche per voi c’è la riduzione degli appelli ed anche il salto”, cosa completamente sbagliata. Perché così tanta disinformazione e poca chiarezza??? Molti ancora sono nel dubbio.
Queste sono le novità più rilevanti, ma ci sono anche l’introduzione del blocco delle lezioni durante la settimana dei recuperi, la stessa suddivisione dei gruppi dei corsi (banalmente non dobbiamo cambiare da un corso all’altro il compagno di banco per via del cognome diverso), parziali per tutti i corsi tranne i diritti,…
I cambiamenti fatti sono molti e altrettanti ne sono previsti. Durante la campagna elettorale i gruppi hanno formulato molte idee, programmi validi che avevano punti di incontro ma non tutti sono riusciti ad eleggere una rappresentanza (molto ci sarebbe da dire a riguardo di un sistema che non rappresenta le minoranze). Sarebbe uno strumento utile, e mi rivolgo a tutti i gruppi studenteschi dell’università Cattolica, se si costituisse un tavolo, consultivo, in cui ci si confronta sulle diverse proposte e si cerca di portare avanti anche idee provenienti da coloro che sono rimasti esclusi dalle rappresentanze istituzionali. Sarebbe una gran prova di maturità e un maggior stimolo a lavorare per l’università e per coinvolgere il maggior numero di studenti possibile. Potrebbe essere un’idea quella di organizzare, ad esempio, un’assemblea in cui chiamiamo tutti gli studenti a confrontarsi col preside Bodega per capire e discutere le riforme di cui la facoltà necessità, perché un cammino ampiamente condiviso e non semplicemente calato dall’alto porta a maggiori soddisfazioni e al vero raggiungimento degli obiettivi.

Luca Nuvoli

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